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La vita invisibile di Addie La Rue: il blog tour

Nella vita, leggo.

Buon pomeriggio, lettori! Quest’oggi state leggendo un articolo molto speciale. Si tratta della terza parte del blog tour, organizzato dalla mia partner in crime Letture in salotto, su La vita invisibile di Addie La Rue, di Victoria E. Schwab, edito da Mondadori.

Quindi non parleremo della trama, delle mie impressioni, no, per queste cose ci sarà tempo il 25 novembre, quando uscirà la recensione (e, a questo proposito, stay tuned!). In questo articolo farò un approfondimento che potrebbe fare spoiler considerevoli per chi ancora non ha letto il romanzo.

Perciò, se non avete ancora letto La vita invisibile di Addie La Rue, allora salvatevi l’articolo per quando lo avrete fatto. Se, al contrario, lo avete letto, o semplicemente se gli spoiler non vi infastidiscono, continuate pure…

La vita invisibile di Addie La Rue
La vita invisibile di Addie La Rue, di Victoria Schwab

Ambientazioni: i luoghi della vita invisibile di Addie La Rue

La prima cosa da dire è che La vita invisibile di Addie La Rue è ambientato su due piani temporali ben distinti. Il primo, quello nel passato, si svolge attraverso il Diciottesimo secolo e racconta quegli eventi che hanno reso Addie quella che è diventata, a parte dal suo patto con l’oscuro. Il sencondo, ai giorni nostri, parte dal 2014.

New York

Il primo luogo che ci viene presentato è una New York straordinariamente vivida. Per chiunque abbia visitato la città almeno una volta è impossibile non rendersi conto del modo in cui l’autrice riesca a descriverla. Difatti, attraverso i movimenti e le aizoni di Addie, si respira la medesima atmosfera che si può trovare lì.

Addie ci porta a spasso insieme a lei tra Brooklyn e Manhattan, facendoci assaporare anche i luoghi meno conosciuti della città, quelli intrisi di magia, che l’accompagnano alla scoperta di sé.

New York, però, è anche il luogo in cui Addie scopre che per una sola persona sulla faccia della Terra non è invisibile. E questo, ovviamente, la scuote. All’improvviso, dopo trecento anni passati a vagare attraverso le epoche, impossibilitata a invecchiare e soprattutto a stringere un vero legame, trova in Henry tutto quello che le era sempre mancato.

Per questo New York è uno dei luoghi più importanti, quello che ricorre maggiormente all’interno de La vita invisibile di Addie La Rue. New York è la città in cui Addie ha trovato quella se stessa che credeva di aver perduto da tempo.

Inoltre, fidatevi di me, a New York ci sono stata. L’ho vissuta e respirata, e leggendo La vita invisibile di Addie La Rue mi sono ritrovata lì. Completamente immersa in una città che ha del magico anche in un modo come il nostro, privo di magia.

Villon-sur-Sarthe

Andando avanti con la lettura, incontriamo Villon-sur-Sarthe, la cittadina di origine di Addie. Situata in Francia, Villon è il classico piccolo villaggio in cui tutti conoscono tutti e in cui tutti sono pronti a esprimere giudizi dolorosi sul prossimo.

Villon, però, è anche il luogo della disgrazia. Il posto in cui Addie è andata incontro alla sua rovina, al patto con l’oscuro. Villon è il villaggio in cui Addie ha dovuto lasciare tutto ciò che amava. È il luogo in cui non si riconosce più. È il luogo in cui scopre di essere diventata invisibile. E, soprattutto, è il primo posto dal quale decide di fuggire, oppressa dal dolore.

Ma Villon-sur-Sarthe, sopra a ogni altra cosa, è il luogo in cui Addie ha perso tutto per colpa di un pensiero avventato e di un desiderio pericoloso.

Parigi

Parigi, invece, è la città in cui Addie, negli anni ’20 del Diciottesimo secolo, inizia a scoprire che la vita può essere gioiosa anche per una come lei. È anche la città in cui scopre il sapore del cioccolato. In cui si innamora per la prima volta. È la città in cui vorrebbe poter essere ricordata e invecchiare.

È anche la città in cui si rende conto che le donne non sono libere quanto gli uomini, né godono degli stessi diritti. Parigi, infatti, è quel posto in cui Addie, per assaporare una libertà che spesso le è stata negata, sceglie di vestirsi da uomo. Lì impara che bastano un paio di pantaloni e un cappello a falde larghe per passare inosservata e per avere tutto quello che desidera.

Venezia

E poi arriva a Venezia. Abbandonata a Firenze dall’oscuro, che la salva dalle sommosse parigine del 1789, Addie inizia a vivere il suo capitolo italiano. Così, all’alba del Diciannovesimo secolo, assapora la vita nella Serenissima. Diventa la musa di un pittore, Matteo, e per la prima volta scopre cosa significhi essere impressa sulla tela, essere vista dagli occhi di un artista.

La parentesi veneziana è breve ma intensa, come si suol dire. E Addie si porterà dietro anche negli anni a venire la solitudine che provava quando osservava i canali della città al tramonto.

Londra, Berlino, le Costwolds, un’ultima volta Villon, l’America

A metà dell’Ottocento, Addie si trova anche a Londra. Vive una vita fatta di musei, cultura, letteratura, vive con tutta se stessa il romanticismo e la ventata di novità che porta con sé. Quella che vive è la Londra del vapore e dei treni, la Londra dei poeti e degli scrittori.

E, ancora una volta, a Londra rifiuta di cedere la sua anima all’oscuro e di abbandonare la vita.

Poi viaggia verso Berlino, in un treno di quelli eleganti, e lì viene di nuovo braccata da Luc – l’oscuro – che, come ogni volta, tenta di ghermire la sua anima. Senza successo. E ogni volta che le domanda: «Non sei stanca?», Addie capisce che ancora non può esserlo. Che non può farlo vincere.

Quando si trova nelle Costwolds, agli sgoccioli del 1800, Luc le fa visita ancora una volta. Prova a persuaderla a seguirlo. «Vieni con me», le dice. Ma Addie sa che, se lo facesse, perderebbe se stessa, perderebbe tutto ciò per cui ha combattuto per più di duecento anni. Non prende la sua mano.

Alla fine, Addie si ritrova a Villon-sur-Sarthe. È il 1914. Qui Luc la ritrova. Per la prima volta da quando si conoscono, le dà qualcosa con cui lei può chiamarlo. Ed è dopo quell’ennesimo incontro che Addie capisce definitivamente che Villon non ha più niente per lei. Non avrà mai niente per lei.

Si imbarca per New York.

Da questo momento in avanti, Addie si muove come una pallina impazzita in giro per il mondo. Negli Stati Uniti d’America, di nuovo in Francia, a zonzo per l’Europa. E la costante è una, sempre la solita: Luc, l’oscuro. E il loro rapporto. A mano a mano che i decenni passano, loro si avvicinano e si allontano. Provano qualcosa? È amore?

E, alla fine, di nuovo New York

La storia di Addie si conclude a New York. Con un compagno inaspettato. Con una consapevolezza che la spiazza ma che le fa capire che, in fondo, ha avuto sempre sotto gli occhi quello che stava cercando.

Le tappe del blog tour

Ecco le prossime tappe del blog tour (e anche le precedenti, se ve le foste perse)!

Le tappe del blog tour

18 novembre: Il patto con il Diavolo nella letteratura, a cura di La libreria di Ophelia

19 novembre: Simbolismo, magia e parole, a cura di Letture in salotto

20 novembre: I luoghi della vita di Addie LaRue, a cura Sofia che legge cose

23 novembre: I personaggi, uno sguardo alle comparse, a cura di Pan di luna

24 novembre: L’autrice, conosciamo V. E. Schwab, a cura di Ancora un capitolo

 

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