Titolo: Sei di corvi
Autore: Leigh Bardugo
Editore: Mondadori
Pagine: 404
Lingua originale: Inglese
Genere: Fantasy
Data uscita: 2019
“Nessun rimpianto, nessun funerale.”
Breve Sinossi
È questo il motto degli Scarti, una delle tante bande che bazzicano nel Barile, la zona più malfamata di Ketterdam. Capeggiati dal giovane Kaz Brekker – conosciuto anche come Manisporche – gli Scarti sono famosi per i loro colpi, che vanno sempre a segno. Forse per questo vengono assoldati da uno dei più ricchi mercanti di Ketterdam per un colpo all’apparenza impossibile: infiltrarsi alla Corte di Ghiaccio e rapire lo scienziato Bo Yul-Bayur, tenuto lì come prigioniero. La missione somiglia più a un suicidio programmato, ma Kaz non è della stessa idea. Per riuscire nell’intento, però, lui e i suoi Scarti dovranno imparare come lavorare in squadra e fidarsi l’uno dell’altro… compito che sembra ancora più arduo.
Il parere di Sofia:
Il romanzo di Leigh Bardugo, che appartiene, come altre sue opere, al fantasioso “GrishaVerse”, rappresenta sicuramente un’innovazione nel fantasy degli ultimi anni. Difficile incasellarlo in un sottogenere preciso, a causa delle ambientazioni, della costruzione del mondo e delle abitudini di molti personaggi. Di certo è stato in grado di affascinare migliaia di lettori, che si sono detti entusiasti.
La mia voce potrà risultare un po’ fuori dal coro, ma Sei di corvi non è riuscito a conquistarmi in toto. L’ho letto con piacere, e l’ho anche concluso, ma non sono stata rapita, né dalla storia né dallo stile dell’autrice. Il romanzo è costruito in maniera corale, ogni capitolo dà voce a uno dei sei personaggi principali, e devo ammettere che è stata proprio questa modalità a infastidirmi di più, in parte perché non sono una grande ammiratrice dei romanzi corali. Per il resto, sebbene la storia possa essere avvincente, non vi è stato nessun elemento in grado di attirarmi al punto di dire: “non posso uscire, devo leggere!”.
Una meritata nota positiva ai personaggi, però: nemmeno uno di loro mi ha delusa. Sono ben costruiti, non risultano mai macchiette stereotipate; ognuno ha la propria storia, un passato da cui fuggire e un futuro a cui anela, e questo li rende spaventosamente veri. Inoltre, sono certa che chiunque, leggendo Sei di corvi, soccomberà al fascino di Manisporche.
Sebbene il mio parere non sia al cento per cento positivo, mi sento comunque di consigliarlo a quei lettori che apprezzano romanzi a più voci: di certo questo è il libro per voi, vi troverete come a casa tra le strade buie di Ketterdam!
Il mio voto
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