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Cosa faccio

Nella vita, leggo.

Cosa faccio? In effetti, questa è una bellissima domanda. In poche parole, coccolo i libri. O almeno ci provo. Perché il mio obiettivo principale è aiutare gli autori a rendere le loro creature migliori e pronte per farsi strada nella giungla della pubblicazione.

E come riesco a fare questa cosa? Chiaramente, non parliamo di coccole reali, ma di coccole virtuali, tramite quello che più amo fare: editing, correzione di bozze e letture con schede di valutazione. So che alla maggior parte di voi queste “pratiche” sembreranno più delle torture e non tanto delle coccole, ma io sono qui per farvi cambiare idea.

Per prima cosa, dovete imparare la regola principale di ogni editor che si rispetti: il nostro scopo non è cambiare lo stile autorale e imporci per modificare interi romanzi a nostro piacimento. Anzi, tenetevi lontani da chiunque provi anche solo a convincervi che un vero editor lavora così. Non è vero, non è il nostro mestiere.

Un editor degno di questo nome è un professionista al 100% e ha come priorità la buona riuscita del vostro manoscritto. Pertanto, durante il processo di editing, l’editor non si sostituirà mai all’autore, ma si limiterà a dargli consigli professionali (sì, è un po’ la parola chiave) per aiutarlo a trovare la giusta strada.

E io faccio esattamente questo. Prendo l’autore per mano e lo accompagno per quella strada — lo ammetto, spesso in salita — che lo porterà ad avere tra le mani un libro professionale e pronto alla pubblicazione.

Ma, ovviamente, non lo faccio solo tramite l’editing, assolutamente no. Perché la strada per avere un ottimo prodotto passa dalle schede di valutazione, dall’editing, dalla correzione di bozze, e dipende dallo stato in cui si trova il romanzo. Quello che consiglio io, sempre, a tutti i “miei” autori è di partire con ordine.

Spesso si ha molta fretta. Si ha scritto un libro e si desidera immediatamente pubblicarlo, darlo in pasto ai lettori, farlo leggere. Beh, il più delle volte è il modo migliore per distruggere tutto ciò che si è fatto. La parola chiave è: calma. Ci vuole calma in tutte le cose, e ce ne vuole di più quando si parla dei libri.

Quindi, prima di gettarsi a capofitto nell’editing, consiglio sempre una lettura con scheda di valutazione, che è il primo passo imprescindibile per capire le potenzialità e i problemi del romanzo e per sapere con esattezza dove andare a lavorare e come farlo.

Solo dopo è consigliabile partire con l’editing, quando autore e editor sanno con esattezza dove intervenire. E, sia chiaro, lo dico contro il mio interesse, perché un editing costa di più rispetto a una scheda di valutazione, e io sono solita sconsigliare l’editing quando ritengo che un romanzo valutato non sia ancora pronto per tale passaggio.

Ma proprio per questo avrete la certezza che il mio giudizio è sincero ed è volto solo a fare il meglio possibile per il vostro romanzo nel cassetto.